CAPPOTTO DI MODA: COLORE CAMMELLO
STORIA DEL CAPPOTTO
Il cappotto nella storia.
Per eccellenza capo base del nostro guardaroba invernale, il cappotto nella storia ha una evoluzione che lo vede passare dalla “marsina” - soprabito da uomo francese con i lembi posteriori a coda di rondine - al “montgomery” - tipico capo spalla della aviazione inglese - sino ad arrivare al più moderno “loden” dei tempi recenti.
Nell’800, la rivista di moda il “Corriere delle Dame”, attiva in Italia sino al 1874, presentò la “Douillette”, importando il modello dalla moda francese. Un cappotto di linea a vestaglia, incrociato avanti, lungo e realizzato in tessuti pesanti pregiati. Tuttavia, le signore continuarono a portare mantelle e mantelline di diverse fogge e solo dopo la Prima Guerra Mondiale, si impose un vero e proprio cappotto femminile, in una enormità di varianti.
Cappotti a spolverino, casacche, spalle evidenziate di chiara ispirazione alla alta moda parigina negli anni '20. Cappotti squadrati negli anni ’40. Cappotti dai modelli unisex per i figli dei fiori negli anni '70.
CAPPOTTI CAMMELLO
Icone dei nostri tempi sono i “Camel Coat”, cappotti cammello. Chiaramente, nominandoli impossibile non pensare ai cappotti Max Mara. (LINK AL SITO). Non semplici paltò ma “pezzo chiave” del lusso utile. Tre i modelli. Vediamoli insieme.
CAPPOTTO MAX MARA 101801
101801: lana e cachemire, modello over, maniche kimono, chiusura doppiopetto, classico cappotto colore cammello.
CAPPOTTO MAX MARA MANUELA
Manuela: modello lineare, chiusura a vestaglia, tante le varietà di colore.
CAPPOTTO MAX MARA TEDDY BEAR
Teddy Bear: forme morbide, XXL, in cammello e seta.
CAPPOTTI MODA
Ma come vanno di moda i cappotti quest’anno? Lunghi, dal taglio maschile con revers e 2 bottoni. Da indossare con un look casual chic. Un mood basico che ne fa un passepartout. A me rosso piace davvero tanto.
Voi avete il vostro cappotto cammello Max Mara? O preferite il dupe del cappotto Zara?